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Arrivo:

Dislivello:

Itinerario:

Totale: 6h

Lunghezza:

T2 - Escursione di montagna (secondo la scala del CAS)
Sentiero con tracciato evidente e salite regolari Se segnalato secondo norme FSS: bianco-rosso-bianco. Terreno talvolta ripido, pericolo di cadute esposte non escluso.
Requisiti: passo sicuro, scarponcini da trekking consigliati. Capacità elementari d'orientamento.

DESCRIZIONE

La gita odierna inizia con un interminabile viaggio in bus. Il punto di partenza è infatti fissato a Spruga, ultimo villaggio della Valle Onsernone. I chilometri da percorrere in bus non sono tanti, ma chi conosce l'Onsernone sa che la strada è stretta e le curve sono tante...

Iniziamo dunque l'escursione a Spruga, all'inizio si segue una strada asfaltata per circa 650 metri. Prendiamo poi il sentiero sulla nostra sinistra che scende in direzione dell'Isorno. Dopo averlo attraversato inizia la lunga salita nel bosco in direzione dell'Alpe Ruscada.

Dopo circa un'ora arriviamo a un vecchio alpeggio chiamato Al Casón. Non c'è niente, tranne alcune rovine e una sedia. Immagino che il bosco tornerà presto sovrano.

Continuiamo dunque a salire e dopo un po' più di un'ora arriviamo all'Alpe Ruscada. È un posto veramente magnifico. Vale da solo il viaggio.

Riprendiamo a salire in direzione del pizzo, all'inizio si passa attraverso una curiosa valletta laterale, poi attraverso il fianco della montagna. Arrivati a Capellone non scoraggiatevi, la salita fino al Pizzo Ruscada non è più molto lunga e la ricompensa è notevole: la vista a 360 gradi.

L'itinerario prevede in seguito la discesa fino a Capellone. Proseguiamo in seguito in direzione di del Rifugio di Corte Nuovo. A Pescia Lunga inizia una nuova salita, non è lunga (300 m per circa 15 minuti) ma è ripida e faticosa. Prima di arrivare a Pianasc bisogna ancora passare attraverso un tratto di sentiero un po' esposto (è in salita). Non è lungo ma chi soffre di vertigini non lo apprezzerà particolarmente (non è il nostro caso). Ancora uno sforzo e si arriva alla grande chiesa di Comino - Madonna della Segna - e poi alla funivia che ci porta alla stazione ferroviaria di Verdasio.

La valle Onsernone

La valle Onsernone, abitata oggi da circa 960 persone, ha subito un forte fenomeno di spopolamento, non tanto per l'emigrazione economica (intensa soprattutto tra il XIX secolo e il secondo dopoguerra), ma soprattutto per l'esodo verso le zone più urbane della pianura durante la seconda metà del XX secolo. La popolazione è oggi ridotta, anche se molte famiglie neo-rurali (spesso d'origine svizzero-tedesca) si sono insediate nella valle nel corso degli ultimi decenni.

Dal punto di vista economico, la valle Onsernone ebbe, soprattutto nel corso dell'ottocento, un periodo di gloria grazie ai manufatti in paglia intrecciati a mano. Questa attività durò fino ai primi anni del 900, prima di essere progressivamente abbandonata. La lavorazione della paglia in Onsernone sta ora rivivendo grazie all'associazione Pagliarte. Oggi molti abitanti conducono una vita da pendolari tra la valle e il lavoro nelle località della pianura (soprattutto Locarno).